Litha: solstizio d’estate
Anche oggi vi raccontiamo che il calendario celtico è una ruota che rappresenta il ciclo continuo delle stagioni; in questo calendario ciclico leggiamo otto nomi: Yule, Imbolc, Ostara, Beltane, Litha, Lammas, Mabon e Samhain che corrispondono ai momenti dell’anno in cui si celebrano i solstizi, Yule e Litha, gli equinozi, Ostara e Mabon, e altre ricorrenze legate alla Natura.
Ogni momento di passaggio era determinato dai movimenti celesti e dal volgere delle stagioni: per questo motivo era considerato un momento sacro al quale partecipavano tutti gli esseri del mondo vegetale e animale.
Oggi 21 giugno celebriamo Litha: il solstizio d’estate!
Tra il 21 e il 22 giugno il sole “resta fermo” in cielo nel suo punto più alto, avendo raggiunto la sua massima posizione sopra l’equatore celeste, e poi inizia il suo cammino discendente: segna così il primo giorno d’estate che ci porterà verso il gran caldo di luglio e agosto.
Litha celebra quindi il trionfo della Luce, ma poiché nei giorni seguenti il sole inizia la sua fase discendente, celebra anche l’inizio del suo declino: ecco perché i Celti la consideravano una festa di mezza estate (Midsommar -mezza estate- si celebra ancora oggi in molti paesi scandinavi).
I simboli che accompagnano i riti popolari in questa celebrazione sono
la luce: fiaccole, lanterne, falò per celebrare la potenza del sole, giunto al suo culmine
e la porta: il confine, il passaggio.
La festa del solstizio continua per alcuni giorni arrivando al giorno di san Giovanni, il 24 giugno. Ovunque in Europa è tradizione accendere enormi falò (i falò di San Giovanni), ma in alcuni paesi la parte centrale del rito è la costruzione, in legno, della porta di san Giovanni, orientata in modo da inquadrare il Sole all’alba del giorno più lungo dell’anno. È la stessa pratica che fu consacrata a Stonehenge (5000 anni fa!), direzionando la porta, l’ingresso al tempio di pietra, al sorgere del sole nel solstizio.
C’è una somiglianza tra i nomi Giovanni e Giano (Iohannes e Ianus); “ianua” in latino significa porta e Giano é il custode delle porte. Possiamo quindi cogliere la consueta sovrapposizione tra festa cristiana e festa pagana dal momento che la Chiesa festeggia due Giovanni in prossimità dei due solstizi: Giovanni Battista nel solstizio estivo (24 giugno) e Giovanni Evangelista in quello invernale (27 dicembre).
I Solstizi, momento di transizione, sono un confine tra il mondo degli uomini e altre dimensioni, tra la materia e lo spirito, tra il finito e l’infinito; sono aperture che collegano due mondi, il mondo terreno e quello celeste,
Il solstizio d’estate -punto di inversione nel movimento apparente del sole- é il momento di passaggio che segna la fine dell’anno crescente e l’inizio di quello calante; una leggenda celtica racconta l’alternanza ciclica e senza fine di due potenti entità spirituali: il re Quercia, che governa la fase crescente dell’anno dalla notte del 24 dicembre, e il re Agrifoglio, che domina la fase decrescente dalla notte del 24 giugno.
Ci sono molti modi di raffigurare questo passaggio: mi piace immaginare non tanto una lotta tra luce e buio, quanto una danza in cui queste due divinità, opposte e complementari, si danno il cambio, ciascuna necessaria alla sopravvivenza dell’altra.
Oggi, giorno del solstizio, ciò che ha raggiunto il suo massimo può ormai solo decrescere e ciò che è giunto al suo minimo può invece cominciare a crescere. [1]
Noi non lo percepiremo subito, ma le ore di luce inizieranno a diminuire e …sì, ci stiamo avviando verso l’inverno!
Per approfondire:
http://ontanomagico.altervista.org/solstizio-estate.html
https://www.focus.it/cultura/storia/primo-giorno-di-estate-solstizio-riti-pagani
[1] Anche nella cultura cinese il solstizio d’estate segna il culmine dello yang (calore, luce, espansione), e l’inizio della crescita dello yin (freschezza, oscurità, contrazione).



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