ERBA (CO)- Chiesa di Sant’Eufemia (V-XIV sec)
Respiriamo. Pausa. Respiriamo.
Partiamo.
Le note iniziano a spargersi per la chiesa, un po’ qua e un po’ là; una dopo l’altra…… uno dopo l’altro …..oh!!!! Sono i pellegrini che iniziano a riempire la chiesa e a spargersi un po’ qua e un po’ là….
Percepiamo il loro arrivo: uno zaino, un bastone, gli scarponi, la loro fatica.
Le note vogliono esprimere ai pellegrini l’accoglienza del luogo, la nostra accoglienza. L’incontro è fatto: le mani si allontanano dalle corde e mentre le ultime note si diffondono, gli sguardi di tutti s’incontrano e si raccontano in un tempo che non ha tempo di voler proseguire nel cammino attraverso la musica delle arpe.
Respiriamo. Pausa. Respiriamo.
Ripartiamo.
Le arpe raccontano la loro storia attraverso la voce e la musica e vivono il momento con i pellegrini nel luogo e nel tempo che non ha tempo e insieme camminano; insieme…
Respiriamo. Pausa. Respiriamo.
Concludiamo.
Le ultime note iniziano a spargersi per la chiesa, un po’ qua e un po’ là; una dopo l’altra… uno dopo l’altro ….oh!!!! Sono i pellegrini: percepiamo che ci ringraziano con i loro sorrisi, i loro sguardi, i loro volti, i battiti delle loro mani pieno di calore.
Ognuno riprende così il suo cammino …….
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I pellegrini:
‘Tarantolate’ – Davide da Rovato (BS).
‘Il pellegrino lascia il passato, gusta il presente e cammina il futuro’ – Marco da Gorgonzola (Mi).
‘Inoltro le foto scattate il 1 maggio nella chiesa di sant’Eufemia a Erba in occasione del vostro apprezzatissimo intervento con le arpe celtiche’ – Perluisa.
‘Complimenti per la scelta azzeccata dei brani unita alla piacevolezza dell’ascolto’ – Viviana e Giovanna da Inverigo (CO).
Le fate:
‘E’ bello che il cammino della musica incontri il cammino degli uomini e che ci si prenda per mano per il tratto di strada che si percorre insieme’
Barbara di ‘Patrizia Borromeo e il Cerchio delle Fate’.
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