Agli inizi del ‘900 il compositore Mycola Leontovich arrangiò un’antica melodia popolare : si trattava di un canto tradizionale dal disegno melodico molto semplice, che si basava sulla ripetizione di quattro note e tradizionalmente veniva cantato all’inizio del nuovo anno come augurio di felicità e prosperità.
Nei piccoli villaggi contadini ucraini era tradizione che ragazzi e ragazze andassero di casa in casa cantando queste melodie per augurare ai proprietari prosperità, salute, buoni raccolti, matrimoni, e lieti eventi come la nascita di bambini: questo genere di canto popolare era noto come shchedrivka che in ucraino significa Canto del nuovo anno. (tradizioni analoghe in Grecia, Romania e Bulgaria prevedono il Canto dell’aratro per augurare un buon raccolto!)
In epoca pre-cristiana il nuovo anno si celebrava in aprile; con l’avvento del calendario Giuliano la data fu anticipata al 13 gennaio: la shchedrivka si cantava dunque la sera del 12 gennaio, la vigilia del nuovo anno.
In questa shchedrivka (intitolata Shchedryk) chi porta l’augurio è una rondine (Lastovka = Rondine) che entra nella casa del contadino e “cinguettando” lo chiama ….
In questa bella versione vocale si può ascoltare il testo originale in ucraino.
Esistono innumerevoli testi di diverse “shchedrivka” sparsi in numerose pubblicazioni dedicate al folklore ucraino e bielorusso: ma questa in particolare era destinata a diventare famosa.
Mycola Leontovich attinse al repertorio popolare e creò suggestivi arrangiamenti con uno stile musicale impressionistico che fa largo uso di contrappunto, imitazioni, invenzioni armoniche per suscitare sensazioni ed emozioni (“[…] mi interessa combinare suono e colore“) : ed ecco che Shchedryk ci fa immaginare un volo di rondini, che arrivano una alla volta, riempiono l’aria di suoni gioiosi e poi volano via ….
E questa suggestione ha varcato i confini: il coro della Cappella Repubblicana Ucraina eseguì il brano a New York nell’ottobre del 1921; qui un compositore americano, Peter J. Wilhousky, immaginò campane gioiose chiamare e rispondere rintocco dopo rintocco … e da questa suggestione costruì una diversa versione di Shchedryk che divenne nota col titolo “Carol of the bells“. Il nuovo testo non ha più alcun legame col significato originario del canto, ma porterà il brano ad un successo sempre crescente, con oltre 150 diversi arrangiamenti e ulteriori adattamenti a stili musicali e strumenti; è stato inserito nelle colonne sonore di numerosi film, usato in spot pubblicitari, trasformato in divertenti parodie, tutte legate in qualche modo al periodo natalizio.
In questa ricerca di etnomusicologia , tuttavia, si spiega che “Carol of the bells”, in origine, non era affatto un canto di Natale!
Ed ecco la partitura dell’arrangiamento di Shchedryk (Щедрик : Shchedryk), composto da M. Leontovich, messa a disposizione in questa biblioteca musicale online : http://nlib.narod.ru/
Altre informazioni interessanti nelle seguenti pagine :
http://www.encyclopediaofukraine.com/display.asp?AddButton=/pages/l/e/leontovychmykola.htm
http://www.encyclopediaofukraine.com/display.asp?linkpath=pagesCACarols.htm
Grazie Patrizia per l’interessante e preziosa pubblicazione su Shchedryk! La conoscenza accompagna l’espressione delle nostre emozioni e ci consente di vivere insieme fino in fondo ‘senza tempo’, attraverso la musica, la storia e viaggi ‘del tempo’ che scegliamo d’incontrare. A presto e un grande abbraccio. Barbara.
By: la fata barby on 6 febbraio 2013
at 13:01