Il testo di questo canto popolare in lingua francese arriva dal Canada, probabilmente dalla provincia del Quebec, dove abita la maggior parte dei canadesi che parlano francese.
Le rossignol sauvage appartiene ad una raccolta di canti particolarmente suggestivi perché rappresentano la fusione di due culture: i coloni francesi, marinai, esploratori, e soprattutto mercanti di pellicce che incontrano le donne native del nord America, le sposano e formano famiglie miste; i loro discendenti si chiamano Métis, parlano una lingua mista, franco-métis, e nei loro canti hanno tramandato per generazioni la musicalità europea e le immagini della natura selvaggia delle praterie e delle foreste canadesi, mescolate con storie quotidiane.
Ecco il testo:
Le rossignol sauvage
Par un dimanche au soir, revenant de voir les filles
Passant par un bois sombre, je l’ai entendu chanter
Le rossignol sauvage qui allait s’y coucher
.
“Beau rossignol sauvage, apprend-moi ton langage
Apprend-moi à parler, à rire et à chanter
Apprend-moi la manière qu’il faut faire pour aimer”
.
“La manière d’aimer, je m’en vais te le dire
C’est d’aller voir les filles, pas tard après souper
En leur disant, mam’selles voilà nos amitiés”
.
J’ai passé et repassé, la belle à votre porte
Trouvant la porte close, c’était mépris de moi
Je voyais bien par là on aime un autre que moi
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“Ah si j’en aime un autre, c’est point de vos affaires
Il n’est ni beau ni riche, ni plus parfait que vous
Soit que l’amour me contente, ah je l’aime mieux que vous”
.
“Si vous en aime un autre, rendez-moi mon mouchoir”
“Votre mouchoir, mon cher, est au chevet de mon lit
Nuit et jour je pleure, nuit et jour je gémis”
.
“Il n’est plus temps, la belle, de regretter ses fautes
Quand une affaire est faite, il ne faut plus en parler
Rendez-moi mon mouchoir, ma belle, je vais m’en aller”
.
Ed ecco la traduzione :
L’ usignolo selvatico
Una domenica sera, tornando da una visita alle ragazze
passando per un bosco scuro, l’ho sentito cantare
l’usignolo selvatico che andava a dormire
“ Bell’usignolo selvatico, insegnami la tua lingua
insegnami a parlare, ridere e cantare
insegnami come si fa ad amare. “
“ Come si fa ad amare, te lo dirò:
si va a trovare le ragazze, poco dopo cena,
dicendo loro : fanciulle ecco la mia amicizia.”
Sono passato e ripassato, mia bella, alla tua porta:
trovando la porta chiusa, per disprezzo di me
ho capito che ami un altro
“Eh sì, amo un altro, non è affar tuo:
non è né bello, né ricco, né più perfetto di te
è che l’amore mi appaga, e lo amo più di te!”
“Se ami un altro, rendimi il mio fazzoletto”
“Il tuo fazzoletto, mio caro, è al capezzale del mio letto
dove piango notte e giorno, notte e giorno io gemo”
“Non è più tempo, mia bella, di rimpiangere i propri errori;
quando una cosa è fatta, non bisogna più parlarne:
rendimi il mio fazzoletto, mia bella, io me ne vado”
Ciao patrizia,
non scorderò mai la profonda emozione che mi hai suscitato.
Ci rivedremo al vostro prossimo concerto del 27 settembre.
By: pdmcossupierdomenico on 6 settembre 2013
at 16:50
Bello, davvero molto bello.
By: Pierdomenico on 6 settembre 2013
at 09:59
Ciao Pierdomenico,
nei nostri concerti la ricchezza più grande è l’incontro con le persone: mi ricordo di averti incontrato a Roncola.
Un saluto da tutti noi e … a presto!
By: Patrizia Barzaghi on 6 settembre 2013
at 12:05