MUSICA CELTICA : dalla Bretagna all’Irlanda, radici comuni e profonde
Lo strumento che abbiamo scelto di suonare è l’arpa celtica: ma che cosa si intende per “musica celtica“?
L’espressione “musica celtica” in effetti è piuttosto generica e si riferisce alla musica tradizionale dei Paesi in cui è ancora parlata la lingua celtica: Irlanda, Scozia, Galles, Cornovaglia, Bretagna (in Francia) e Galizia (in Spagna)…
Ma i Celti, intesi come popolazione unica, sono ovviamente estinti da secoli : noi oggi riusciamo solo a cogliere forti collegamenti tra le tradizioni musicali di Irlanda e di Scozia e sappiamo che spesso i musicisti bretoni suonano anche musica irlandese e/o scozzese.
Che cos’altro accomuna queste nazioni?
Osservando la mappa delle Nazioni Celtiche possiamo immaginare l’esigenza di far sopravvivere l’identità e l’autonomia culturale di quei “piccoli” territori in contrapposizione alle grandi nazioni forti: Inghilterra, Francia e Spagna.
Da qui si è dunque sviluppato un forte fermento per preservare e divulgare le tradizioni letterarie, linguistiche e musicali locali di Irlanda, Scozia, Galles, Bretagna e Galizia.
Questo fermento ha avuto origine in Irlanda all’inizio del XX secolo e poi si è diffuso negli altri paesi europei.
Prende il nome di Celtic Revival e in Irlanda vede protagonisti i Chieftains (gruppo nato nel 1962): i Chieftains hanno portato la musica irlandese in tutto il mondo, aprendola a sperimentazioni e contaminazioni musicali, ma rimanendo fedeli alle radici irlandesi rappresentate da strumenti musicali quali uillean pipes, tin whistles, violini, bodhran e arpa celtica!
Grazie a loro la musica tradizionale irlandese ha conquistato il pubblico dei giovani di tutto il mondo; grazie a loro si approfondisce la ricerca delle connessioni con la musica galiziana (Santiago 1996) e con la musica bretone (Celtic Wedding 1998 con il Polig Monjarret ).
Ed ecco che il viaggio esplorativo si intreccia con la Francia: arriviamo in Bretagna!
I Bretoni hanno saputo salvaguardare la loro identità culturale, tramandando canti e danze provenienti dal Medioevo. Con il Revival Celtico anche la musica bretone si rinnova e negli anni 70 i suoi artisti raggiungono fama internazionale.
Qui il grande protagonista è Alan Stivell , considerato il padre della musica celtica. Alan inizia ad esibirsi giovanissimo, all’età di 11 anni, sotto la guida dell’ insegnante Denise Mégevand (cosa vuol dire avere una brava insegnante…!! – n.d.r.): Denise raccoglie melodie tradizionali bretoni, scozzesi e irlandesi e le “adatta” allo strumento costruito dal padre di Alan (musicologo e liutaio): una telenn – un’arpa identica a quella in uso in Bretagna nel Medio Evo.
Siamo nel 1955.
Alan si appassiona all’idea di far “risorgere” le antiche culture celtiche e assume il nome d’arte di Stivell che in bretone significa “sorgente”; studia il bretone, e va persino in Scozia per imparare a suonare la cornamusa.
Tra il 1961 e il 2002 incide 26 album nei quali suona tutte le varietà di arpa, zampogna, oboe e flauto dei vari paesi celtici, e canta anche in tutte le lingue celtiche conosciute vive e morte, oltre che in inglese e francese.
Oggi le Feste in Bretagna sono ancora feste da ballo popolare dove si ripetono passi e gesti antichi di secoli; qui le danze popolari hanno un forte valore di socializzazione.
Danze, racconti, melodie e leggende sono state tramandate oralmente per generazioni: ma hanno anche viaggiato oltre i monti, i laghi, i mari e gli oceani; si sono mescolate, trasformate e arricchite.
Giungono a noi grazie a musici e cantastorie piccoli e grandi, famosi e meno famosi, che hanno continuato a suonare, raccontare e interpretare.
E ci toccano, ci emozionano perché le radici comuni sono profonde e profondamente intrecciate!
Continuate a seguire il filo…..
Questo breve articolo vuole solo offrire qualche spunto: per approfondire vi consiglio l’ottimo lavoro di Cattia Salto nel blog Terre Celtiche – ricchissimo, e ben documentato.
http://terreceltiche.altervista.org/bretagna/
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