LA FESTA DEL FUOCO E DELLA LUCE
Il calendario celtico è una ruota che rappresenta il ciclo continuo delle stagioni: in questo calendario ciclico, Samhain e Beltaine sono le due festività più significative e rappresentano rispettivamente la celebrazione della morte e della rinascita; le date (inizio di novembre e inizio di maggio) erano quasi certamente mobili perchè legate alla Luna: ciascuna festività era celebrata durante il plenilunio più vicino.
Beltaine è anche un’antica festa pagana gaelica che si celebra tra l’equinozio di primavera ed il solstizio estivo, cioè intorno al 1° maggio, e la si ritrova con elementi simili in tutte le culture pastorali e agricole.
“Bealtaine”, per esempio, è anche il nome del mese di maggio in irlandese, e si ritiene essere tradizionalmente il giorno che segna l’inizio dell’estate: le giornate si allungano visibilmente e le temperature iniziano ad essere più miti. In Galles festeggiano Calan Mai , nome che richiama il nostro Calendimaggio!
Queste feste celebrano in tutta Europa il ritorno dell’estate e della fertilità, le energie della luce e della vita, nella loro manifestazione più gioiosa.
Quindi i due simboli
che accompagnano i riti popolari in queste celebrazioni sono
il fuoco e i grandi falò
(Beltaine significa “fuoco di Bel” o “fuoco luminoso”),
e il palo -piantato nella terra-
attorno a cui danzare intrecciando nastri colorati.
Tradizionalmente nel villaggio gli uomini avevano il compito di preparare il palo, scegliere il tronco, ripulirlo dai rami e appuntirlo alla base per poterlo infilare nel terreno;
alle donne spettava il compito di scavare una buca adatta a contenere il palo:
ecco che il rito celebrava l’unione delle due energie maschile e femminile.
Durante la festa poi si danzava intorno al palo per propiziare “lo spirito fecondatore della vegetazione, risvegliatosi con la primavera”,
e quindi “la fertilità della terra”.
Il fuoco, nello stesso tempo, serviva a celebrare il passaggio dal buio alla luce e ad eseguire riti di purificazione: per iniziare si spegnevano tutti i fuochi dentro le case, si preparava un grande falò rituale e con la sua fiamma si riaccendevano i fuochi domestici.
Poi si accendevano due fuochi separati e si accompagnavano le greggi e il bestiame a passare “tra i due fuochi” per purificarli e proteggerli dalle malattie. E a seguire anche gli abitanti del villaggio attraversavano i fuochi per lasciarsi alle spalle la cattiva sorte, la malattia e i malesseri dell’inverno.
Un’ultima curiosità: l’albero di Beltaine è il Biancospino, un albero molto longevo che vive fino a 500 anni; nelle leggende celtiche il Biancospino era la dimora delle Fate e non si poteva toccare! Possedeva un’energia magica molto potente, proteggeva dai fulmini e dagli spiriti maligni, e andava rispettato.
Era l’arbusto che segnava le stagioni: fiori per la primavera, frutti per l’estate e l’ autunno e trine magiche disegnate dalla brina e dal gelo per l’inverno.
Era possibile coglierne i rami solamente la mattina di Beltane, perché solo in quel momento le fate lo avrebbero concesso…
Buon Primo Maggio dal Cerchio delle Fate!
Per approfondimenti:
https://celticworld.it/2019/08/19/le-feste-celtiche-beltane/
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