Pubblicato da: Patrizia Barzaghi | 2 dicembre 2018

Auld Lang syne – canto tradizionale scozzese

“Auld Lang Syne” è una melodia universale, interpretata da migliaia di artisti in tutto il mondo e tradotta in innumerevoli lingue, diventando così una delle melodie più celebri di tutti i tempi eppure … sappiamo molto poco delle origini di questo canto.

Il testo è scritto in antico dialetto scozzese e compare per la prima volta in una lettera scritta nel 1793 dal poeta Robert Burns (1759-1796), il grande bardo scozzese: in questa lettera Burns trascrive il testo e  racconta di averla sentita cantare da un uomo anziano con la voce roca e di aver provato un brivido profondo.


Successivamente fu  pubblicata nella raccolta “
Select Collection of Original Scottish Airs for The Voice” che contiene circa 600 arie tradizionali scozzesi e in questo modo fu salvata dall’oblìo.

Non sappiamo nulla di certo se non queste informazioni; fatto che, ovviamente, ha aperto mille diverse ipotesi.

Tra le molte leggende non poteva mancare un riferimento a misteriose origini italiane e tristi storie d’amore!

Di cosa si tratta?

Secondo una fonte -mai confermata- la melodia struggente e malinconica   è opera di un musicista piemontese: Davide Rizzio (o Riccio), liutista di origine nobile, nato a Torino e morto ad Edimburgo (1533-1566),  musicista alla corte del Duca di Savoia e in seguito alla corte della regina di Scozia Maria Stuarda. Qui fu subito guardato con sospetto, accusato di essere una spia del papa e amante della regina … finché una sera fu pugnalato a morte e sepolto in tutta fretta nel cimitero di Holyrood, portando con sé numerosi segreti.
Tra le numerose composizioni attribuite a Davide Rizzio forse anche “Auld lang syne”.

Ad ogni modo testo e melodia, risalenti sicuramente al XVI secolo, dopo esser stati più volte rimaneggiati e riadattati, sono legati indissolubilmente e vengono suonati in tutto il mondo per celebrare addii e separazioni.

Ma è solo dal 1929 che si crea questo legame magico con i festeggiamenti del capodanno: Gaetano Alberto “Guy” Lombardo, direttore d’orchestra canadese, per quasi 50 anni ripropose “Auld lang syne” dopo lo scoccare dell’ultimo rintocco di mezzanotte del 31 dicembre nel concerto di fine anno del Roosevelt Hotel di New York, che veniva trasmesso radiofonicamente in tutto il Paese raggiungendo così il cuore di ogni americano!

Dal commiato con l’anno vecchio alle atmosfere dell’intero periodo natalizio… il passo è fatto!

Ed ecco che un invito a ricordare con gratitudine gli amici e il tempo lieto passato insieme a loro
diventa un Canto di Natale….

Auld Lang Syne (trad. scozzese)

Should auld acquaintance be forgot,

and never brought to mind?

Should auld acquaintance be forgot,

and days of auld lang syne?

For auld lang syne, my dear,

for auld lang syne,

we’ll tak’ a cup o’ kindness yet,

for days of auld lang syne.

We twa hae run about the braes,

and pou’d the gowans fine;

But we’ve wander’d mony a weary fit,

sin’ days of auld lang syne.

We twa hae paidl’d in the burn,

frae morning sun till dine;

But seas between us braid hae roar’d

sin’ days of auld lang syne.

And surely ye’ll be your pint-stoup!

and surely I’ll be mine!

And we’ll tak’ a cup o’ kindness yet,

for auld lang syne.

traduzione in italiano :

Devono davvero essere dimenticati i vecchi amici
e mai più ricordati?

Devono davvero essere dimenticati i vecchi amici
e i giorni trascorsi insieme?

Perché i giorni sono ormai passati
amico mio, perché i giorni sono andati,

berremo insieme una tazza di gentilezza
in ricordo dei giorni ormai passati!

Noi due abbiamo corso per le colline
e colto margherite selvatiche
ma ora siamo lontani
perché i giorni sono ormai passati

Noi due abbiamo navigato nel fiume
da mattina a sera
ma ora vasti oceani ci separano,
perché i giorni sono ormai passati

Tu puoi pagare il tuo boccale di birra
e io pagherò il mio,
berremo insieme una tazza di gentilezza
in ricordo dei giorni ormai passati!

 

Il testo descrive momenti di condivisione e di amicizia. Momenti passati che si vuole continuare a ricordare.
Di solito si canta stando in piedi e tenendosi per mano, poi all’inizio della strofa finale che qui non è riportata (“And there’s a hand my trusty friend” = “ed ecco la mia mano, caro amico fidato”) si incrociano le mani sul petto in modo da porgere la mano sinistra alla persona sulla destra e la mano destra alla persona sulla sinistra.

Se c’è la possibilità di farlo ci si dispone in cerchio e dopo aver incrociato le mani si corre verso il centro del cerchio per poi girarsi tutti verso l’esterno con le braccia di nuovo aperte.

Fiumi di parole sono stati  scritti su questo brano.
Potete ascoltarlo nei nostri concerti e nel nostro CD “Don Oiche, quella notte” che … contiene brani del periodo natalizio!

 

Per approfondimenti:

https://terreceltiche.altervista.org/auld-lang-syne-analysis/

https://www.scotland.org/features/the-history-and-words-of-auld-lang-syne

https://www.about.sainsburys.co.uk/news/latest-news/2017/28-12-17-auld-lang-syne

per vedere la pagina manoscritta di Burne e ascoltare l’ audio in scozzese:
https://www.themorgan.org/collection/Auld-Lang-Syne/8#overlay-context=collection/Auld-Lang-Syne/8%3Fid%3D9

https://en.wikipedia.org/wiki/Auld_Lang_Syne

https://www.ilpost.it/pierotrellini/2017/12/31/bei-tempi-andati/

http://www.linkiesta.it/it/blog-post/2011/12/31/auld-lang-syne-un-addio-senza-rimpianti-al-2011/3493/

……………………………………………………………………………………………………………………………………….

L’immagine in evidenza (l’immagine del banner) é un frammento scritto da Robert Burns nel 1793 è conservato presso il Robert Burns Birthplace Museum.


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